Alice Cavazzuti, Insegnante di Ashtanga Yoga

Namasté, ti presento Alice Cavazzuti, insegnante italiana di Ashtanga Yoga e anima creativa. Alice è uno spirito libero, viaggiatore, ama la natura e vive nelle splendide colline toscane.

Nella città di Firenze ha fondato nel gennaio 2022 la shala Florence Ashtanga Yoga dove gestisce un Mysore Program , classi guidate in sanscrito tradizionale, lezioni di Chanting e filosofia.

Ma conosciamola meglio attraverso le sue parole.

Quando hai incontrato lo Yoga e cosa ti ha avvicinata a questa disciplina?

Mi sono avvicinata all’Hatha Yoga e alla meditazione per la prima volta nel 2015 per necessità di trovare qualcosa che fosse al di là della routine quotidiana da cui si viene assorbiti ogni giorno.

Durante un viaggio in Asia nel 2016 ho sperimentato la dimensione spirituale dello Yoga e la vita dell’ashram e al rientro mi sono avvicinata alla pratica Ashtanga.

Il primo viaggio in India nel 2019 è stato trasformativo e ha messo le basi per la reale comprensione della filosofia Indiana, grazie anche allo studio costante della lingua tradizionale, il Sanscrito.

Ma il 2021 e’ stato il momento del cambiamento più importante grazie al mio primo viaggio alla fonte dell’ashtanga a Mysore, dove ho iniziato il mio percorso di studi con Guruji Sharath Jois presso Sharath YogaCenter.

Il mio obbiettivo è tornare in India, a Mysore, almeno una volta all’anno per almeno uno o due mesi.

Credo fermamente nell’ashtanga come cura dello spirito, terapia per il corpo e come pratica di trasformazione del Sé.

 Cos’è per te lo yoga?

Lo Yoga per me è un modo di vivere, una trasformazione rispetto alle abitudini e alle convinzioni che non ci permettono di emanciparci come esseri umani liberi e consapevoli. E’ uno strumento di evoluzione spirituale che, pur partendo dalla pratica fisica di asana, dalla pulizia e dalla purificazione del corpo, accende la scintilla di un percorso personale più profondo, verso una nuova consapevolezza individuale che ci permette di vivere in armonia e pace con la coscienza universale con cui interagiamo tutti i giorni.

Che cos’è per te il movimento?

Per me il movimento è muovere energia nel corpo. Il nostro Prana o respiro è come un flusso vitale che scorre in ogni parte del corpo, muovendo il corpo muoviamo energia che ci rigenera.

Muoversi nello spazio, seguendo la musica del proprio respiro, è come una danza con la nostra intimità che parte dal corpo per nutrire la mente fino al nostro spirito.

Imparare a muovere il corpo ci rende consapevoli dei nostri limiti temporanei e insieme delle nostre infinite capacità.

Qual è il tuo Mantra personale?

Il Mantra Tibetano Om Mani Padme Hum, è uno dei Japa Mantra che pratico più frequentemente, il cui significato è: 

Oh Il gioiello del Fiore di Loto, che nasce dal Fango!

La pratica di chanting e Japa Mantra meditation (la ripetizione continua di un breve mantra), che condivido umilmente con i miei studenti, è parte quotidiana della mia pratica, almeno un volta al giorno prima o dopo asana.

Per me la meditazione è sempre stata qualcosa di molto complesso. Da persona iperattiva quale sono, l’idea di stare seduta e ferma provando a svuotare la mente era qualcosa che sentivo lontano e verso cui avevo molte resistenze.

Nella meditazione Japa ho trovato la scintilla che mi ha portato per la prima volta ad avere la sensazione di poter stare nello stato meditativo, come momento di ritrazione e concentrazione, in cui la mente si svuota e resta solo la vibrazione che fa scaturire una incredibile serenità e lucidità.

Una persona o maestro che ti ispira

Tra i miei maestri sicuramente una persona che mi ispira è Susanna Finocchi, lei insegna l’ashtanga seguendo il metodo tradizionale, con forza fermezza, ma anche delicatezza e dolcezza. 

Marque Garaux, maestro e amico, e’ per me una luce non solo per quanto riguarda lo yoga, ma soprattutto per lo stile di vita semplice ed essenziale, a contatto con la natura e ancestrale che io stessa ho adottato. 

Mio padre, che pur essendo molto diverso da me, ha sempre saputo appoggiarmi e guidarmi. Anche quando non approvava le mie scelte, mi ha accompagnata con il sorriso, spingendomi a credere e seguire i miei sogni, anche quelli più pazzi.

La mia ispirazione quotidiana più grande però sono i miei studenti, che nonostante abbiano chi una famiglia, un lavoro, kilometri per raggiungere la shala, limitazioni fisiche o emotività personali, sono sempre pronti a confrontarsi con se stessi, mettersi in discussione e superare i propri limiti.

I miei studenti mi ispirano a svegliarmi ogni giorno e aprire la shala. 

Un libro che consiglieresti

Il Profeta di Kalil Gibran, una sorta di prezioso testamento spirituale. Una serie di riposte intorno ai grandi temi della vita e della morte, dell’amore e della fede, del bene e del male. Per me un testo da leggere una volta e poi tenere sempre con sé, in viaggio, come sul comodino accanto al letto prima di dormire.  

Asana preferito?

Karandavasana, una posizione della serie intermedia Ashtanga. 

Sembra un paradosso, ma è stata e a volte lo è ancora, la posizione per me più difficile in assoluto. 

E’ un asana complesso, che richiede forza e flessibilità, controllo, concentrazione e resistenza e ha un vinyasa molto lungo.

Karandavasana è stato un vero e proprio demone! Mi ha fatto piangere, ma e’ diventata la mia posizione preferita proprio perché mi ha mostrato i miei limiti, mi ha costretta a confrontarmi con essi con costanza e fiducia e a superarli. Mi ha insegnato che siamo capaci di molto più di ciò che la nostra mente può anche solo immaginare.

Un ostacolo che hai superato attraverso lo yoga?

Con lo Yoga ho superato il senso di appartenenza ad un modello societario che non mi rispecchiava più e da cui non riuscivo a staccarmi per paura di fare un salto nel buio e di perdere tutte le sicurezze economiche e lo status sociale che avevo guadagnato.

Lo yoga mi ha salvato la vita, grazie a questa disciplina di consapevolezza di sé, mi sono libera e ho trovato la mia vera natura. 

Una qualità della tua anima

Essere una creatura di fuoco e acqua. Sono una persona passionale e ho sempre avuto il fuoco che brucia in me. Ho imparando ad usarlo e a gestirlo, trasformando la passione per tutto ciò che faccio in tenacia e dedizione. Avere passione non ti fa sentire la fatica, anzi, ti rende leggera e capace di molte cose con lucidità. 

L’acqua è il mio elemento naturale e mi ha resa una persona capace di fluire adattandomi nelle situazioni della vita senza resistenze, accogliendo una sorta di morbida resilienza.

 3 cose che nutrono la tua anima

L’amore, inteso come condivisone pura e disinteressata verso chi mi sta intorno. 

Il tempo nella natura, tagliare la legna per il fuoco, occuparmi delle mie galline, curare le piante del mio giardino, cogliere la frutta dai miei alberi.

L’India.

La te del presente cosa direbbe oggi alla te del passato e alla te del futuro?

Avendo rivoluzionato la mia vita già in età adulta, sicuramente mi sono trovata spesso ad osservare come sono cambiata. Non rinnego niente e sono consapevole che ogni piccola esperienza positiva o negativa ha contribuito a rendermi quello che sono oggi e a portarmi dove sono oggi. Nel viaggio della vita, la mia me di oggi direbbe:” Continua a credere nel tuo percorso, anche quando incontri degli ostacoli, ma accogli e fluisci con ciò che l’universo ti manda.

Grazie Alice 🙏🏻


Alice Cavazzuti insegnante di Ashtanga Yoga a Firenze.

Shala: Florence Ashtanga Yoga.

Instagram: @Alicealidilibellula
Facebook: Alice Alidilibellula


Alice indossa Mudra Top Ocean Green e Indian Blossom Leggings Notte; Lotus Canotta e Shakti Pant Curcuma.

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